BURUNDI – Centri “Akamuri” di Bujumbura e Bubanza. Referente: Sr. Philimine Bafitimana
“Amate, rispettate, valorizzate ciò che io sono”
Questo è il motto del centro “AKAMURI” dove bambini e ragazzi disabili fisici e mentali sono curati e assistiti.
Il centro ha sede a Bujumbura, capitale del Burundi, nel quartiere di Jabe, ma i ragazzi seguiti in tutto il Burundi sono oltre 600 fra il Centro di Jabe, le succursali nei quartieri periferici e più poveri e il Centro nella città di Bubanza.
“Akamuri”, in lingua kirundi, significa piccola fiamma. Il nome è stato scelto dai genitori e dagli educatori di questi ragazzi disabili ed ha un duplice significato: “Per comprendere questi ragazzi noi abbiamo bisogno di una piccola luce perché essi sono molto diversi dagli altri. Inoltre essi hanno una logica loro pur se appaiono non intelligenti. Loro stessi sono luce gli uni per gli altri, infatti tra loro non esiste l’ egoismo, ma per quanto possono si aiutano molto, reciprocamente”.
I centrI si occupano dei ragazzi in quattro ambiti: la rieducazione fisica, lo sviluppo intellettivo, la formazione ed infine l’inserimento nella società.
La maggior parte dei ragazzi soffre di infermità moto-cerebrale (IMC) a causa della sofferenza subita durante il parto. Facendo molta riabilitazione migliorano le loro capacità, ma non potranno mai guarire. Circa un centinaio è affetto dalla sindrome di Down, alcuni da autismo e i rimanenti da disabilità varie.
Nei centro ci si sforza di dare una rieducazione adatta ad ognuna di queste patologie con l’obiettivo, per tutti, di trovare una propria autonomia e di integrarsi il meglio possibile nella società. Li si abitua anche a coltivare ortaggi, allevare conigli e polli, a curare il giardino.
Con la rieducazione ci si sforza di far muovere e camminare il bambino, con la sua educazione l’obiettivo è lo sviluppo intellettivo , farlo parlare perché la maggior parte dei bambini non sa parlare quando inizia a frequentare il centro ed in entrambi gli ambiti si lavora per far raggiungere il maggior grado di autonomia possibile. Ci si fa carico anche di una formazione socio-professionale per i ragazzi più grandi con l’agricoltura, l’allevamento, la falegnameria, il mulino, i laboratori per fabbricare il sapone e oggetti in cartapesta ed infine un piccolo ristorante. Molto spazio viene dato anche ai genitori di questi bambini, si aiutano ad accettare la disabilità dei propri figli, culturalmente considerata una maledizione per colpe commesse, si ascoltano, consigliano e soprattutto si insegna loro a rapportarsi con il bambino disabile in questo lento e difficile percorso.
Nei centri operano una ventina di educatori e fisioterapisti aggiornati da specialisti europei che, volontariamente e a titolo gratuito, prestano la loro professionalità, appartengono per lo più agli Organismi umanitari “Handicap International” e “Médiciens sans vacances”.
l centri “AKAMURI” appartengono alle Diocesi di Bujumbura e di Bubanza e sono riconosciuti dallo Stato, ma da queste istituzioni ricevono contributi minimi e non continuativi.
Dal marzo 2012 i centri sono affidati alla responsabilità delle Suore appartenenti alla Congregazione delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli, coordinatrice è Suor Philimine Bafitimana.
La nostra Associazione sostiene i centri provvedendo a varie necessità affinché la piccola fiamma nel cuore di Bujumbura e di Bubanza non si debba spegnere e soprattutto non si spenga la speranza nel cuore dei tanti bambini e ragazzi che da essa traggono sostegno e motivo di vita.
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